Il prodotto tipico di Pisciotta: le alici di menaica

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Nonostante le moderne tecniche di pesca, alcune tradizioni rimangono intatte nel corso dei secoli: è questo il caso della tecnica utilizzata per la pesca delle alici di Menaica, sviluppatasi nel Mediterraneo in epoca classica e sopravvissuta fino ad oggi in poche località d’Italia tra cui il borgo di Marina di Pisciotta. Qui, da ormai molti anni, è attivo un rinomato laboratorio di salagione delle alici che si occupa direttamente della pesca delle stesse.

Origini della pesca con la Menaica

Furono i Greci a portare nel Cilento (allora Magna Graecia) la tecnica della pesca delle alici con la rete di Menaica, e da allora non è stata mai abbandonata. Possiamo ancora immaginare i grandi pensatori che a quel tempo vivevano il Cilento di Paestum di Elea da Parmenide a Zenone, godere dei piatti di pesce pescato fresco sulle limpide coste del Cilento. A Marina di Pisciotta, un piccolo borgo marinaro Cilentano, di poche case ed ancor meno persone a pochissimi chilometri da Elea, è rimasto lo scettro di indiscussa regina di questa tecnica di pesca.

Ma in cosa consiste la pesca delle alici di Menaica? Semplicemente nell’uso di una rete a maglie larghe che fanno si che solo le alici più grandi ed adulte rimangano intrappolate mentre quelle piccoline la attraversano senza difficoltà.

Non è una differenza da poco! Intanto perché si consente di proseguire lo sviluppo delle successive generazioni di Alici che trovano anche giovamento da poter godere di abbondanza di cibo oltre che determinare un effetto di selezione della specie più agile e resistente. Tutto ciò proprie nel perdio di maggiore fecondità delle alici (da Aprile a Giugno) che coincidono con il più intenso periodo di pesca. Per questo la pesca con la rete di Menaica è totalmente sostenibile.

Ma non sono solo i pesci a guadagnarci, ma anche il pescatore, che si ritrova con un pescato molto più gustoso e resistente senza il rischio che venga danneggiato dal trattamento sotto sale, in cui possono resistere anche per 15 mesi. Cento è una tecnica di pesca faticosa la Menaica, in grado di portare modeste quantità di pesce, e richiede operazioni manuali di assistenza continua alle reti, che vanno ripulite durante la battute notturne di  pesca dai pesci che vi restano incastrati. Questi di solito vengono “scapati” direttamente sul gozzo usato per la pesca ed il sangue viene fatto defluire immediatamente e con esso eventuali flore batteriche presenti. Ecco perché le alici di Menaica possono essere mangiate anche crude con solo un pò di limone senza la necessità di abbattimento. Si capisce allora perché la tradizione della cucina Cilentana ha sviluppato nei secoli molti piatti a base di alici di Menaica, dalle alici ‘mbottonate, alle tartine di alici o agli spaghetti con alici e pistacchio. Tutti gustabi li presso il ristorante insieme a tante altre specialità al ristorante la Brigantessa a Palinuro.

La preparazione delle acciughe di Menaica a Marina di Pisciotta

Le eccellenti caratteristiche organolettiche sono garantite dal tempestivo processo di lavorazione che prevede il primo processo di preparazione già durante la pesca notturna al chiarore della luna, dove i pescatori estraggono i pesci incagliati nella rete una per volta ed dopo aver  eliminato la a testa e le interiora le ripuliscono nell’acqua marina. Quindi vengono posizionate in cassette di legno, senza ghiaccio, e portate a terra dove vengono lavorate di primo mattino disponendole poi in vasetti di terracotta o se il pesce è abbondante, direttamente nelle "terzarole", barili di legno molto capienti.

Alici di Menaica sotto sale

La consapevolezza della bontà delle alici di Menaica come tanti piccoli segreti del Parco Nazionale del Cilento, si è acquisita solo di recente, ma è diventata subito presidio Slow food Campano. Non poteva essere altrimenti dopo aver assaporato la gradevole maggiore consistenza che ne custodisce tutto il profumo intenso ma delicato.

Solo grazie alla cura e all’attenzione per ogni fase di pesca e lavorazione si ottengono delle alici di altissima qualità, caratterizzate da una carne bianca tendente al rosa e un gusto particolare, molto intenso ma al contempo delicato, e che possono essere gustate nei più svariati modi! Un motivo in più per far visita ai piccoli borghi cilentani, ricchi di tradizioni e cultura

Chi oggi visita il Cilento sia sulla costa che all’interno non può mancare dall’assaporare un piatto di alici imbottite con uova e formaggio di capra cotti in salsa rossa.

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